Il satellite equipaggiato con sensoristica ottica è in grado di catturare la radiazione solare riflessa dalla materia e di restituire immagini che riportano le informazioni spettrali acquisite dal sensore. Dall’analisi delle immagini acquisite, è possibile ottenere informazioni circa il tipo di materiale e alcune sue caratteristiche fisiche.
Questa tipologia di satelliti permette di investigare e monitorare il territorio sia nella componente naturale – ad esempio aree soggette a disastri naturali, colture e vegetazione o aree esposte a rischio idro-geologico – che antropica – ad esempio il monitoraggio dello sviluppo urbano e delle attività antropiche, o di zone di guerra.
Il satellite equipaggiato con sensore radar (SAR) illumina il suolo con un segnale elettromagnetico (come fa il Sole) e registra, per ciascun punto illuminato dal segnale, il tempo che questo impiega a ritornare verso il satellite, insieme all’intensità con cui esso viene riflesso.
Il sensore radar, grazie all’emissione del segnale elettromagnetico, ha la potenzialità di acquisire informazioni anche in assenza dell’illuminazione solare e di penetrare la copertura nuvolosa.
Nell’ambito del progetto VESTA sono stati utilizzati sensori ottici ad alta risoluzione spaziale, accessibili liberamente, quali Landsat-8 della NASA e Sentinel-2 dell’Agenzia Spaziale Europea (programma Copernicus).
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